La commedia dell’arte a Oggi parliamo di libri
La commedia dell’arte
È un po’ che non riepilogo qui sul blog le varie puntate di Oggi parliamo di libri.
Dopo il ciclo dedicato a Shakespeare avevo previsto di presentare Gozzi e Goldoni, ma nel preparare le puntate mi sono reso conto che affrontare direttamente questi due non si poteva: mi mancavano troppe premesse. E quindi ho deciso di premettere altre due puntate: questa sulla commedia dell’arte e la successiva su Molière.
La puntata. come avrete sentito, ha un grosso punto debole: che per quanto divertente possa essere accennare alle maschere e interessante raccontare di magnifici e di zanni, alla fin fine a Oggi parliamo di libri si dovrebbe parlare… di libri, e in termini di testi pubblicati non c’è molto in materia che si possa proporre alla lettura odierna: testi troppo esili o di interesse troppo specialistico: quel che ci rimane de L’amore delle tre melarance, per esempio, che oltretutto non è nemmeno commedia dell’arte pura, è veramente molto poco e forse non è sufficiente a farsi un’idea di quel che dovesse succedere sul palco in queste rappresentazioni.
La grande ironia è quindi che per raccontare la commedia dell’arte mi sono alla fine dovuto rivolgere a chi l’ha messa definitivamente a riposo, cioè Goldoni: Servitore di due padroni dà un’idea sufficientemente precisa di cosa potesse fare all’occasione un gran mattatore in una sarabanda di equivoci e frizzi come quella che Goldoni mette in scena – probabilmente con molto più rigore di quel che potevano fare altri teatranti – e ha il vantaggio aggiuntivo di essere una macchina teatrale perfetta e davvero molto divertente.
Menzione obbligatoria per I segreti di Arlecchino, di e con Enrico Bonavera, lo spettacolo che ho visto questa estate grazie alla compagnia çàjka e che fino a queste puntate era la fonte di tutto ciò che sapevo sugli zanni.
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