Eccitazione incontenibile
Molti anni fa andavo spesso a prendere il caffè di mezza mattina col mio amico Andrea Assorgia.
Lungo la strada fra l’ufficio di Andrea e la pasticceria Ecuador incontravamo spesso un cane, un bobtail, sderenato sul marciapiede come un tappetino.
Non so se fosse un cane anziano o semplicemente incline a prendere la vita con calma, con moooolta calma, ma tutto nel suo atteggiamento faceva pensare al bradipo. In letargo. Se quel bobtail un giorno avesse incontrato un bradipo, di sicuro l’avrebbe considerato un dannato girovago che non se ne sta mai fermo un attimo.
Non conoscendo il suo nome, io e Andrea avevamo soprannominato quel cane Fulmine. Qualche volta, per fare gli spiritosi, passando gli dicevamo cose tipo: Azzanna, Fulmine!! oppure: Stai calmo, Fulmine!!
Eravamo un po’ stupidini, magari. Comunque Fulmine non se ne dava pensiero: a malapena socchiudeva un occhio per guardarci con disapprovazione; già alzare un orecchio avrebbe comportato rinnegare i valori di una vita intera di sedentarietà.
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L’altro giorno ho ripensato a Fulmine perché hanno appeso sotto casa i cartelli elettorali di Giorgia Meloni.
Che c’ha begli occhi, per carità, ma quel motto (fra parentesi grafe, chissà perché) La speranza divampa davvero non c’entra nulla con la foto, che più che l’idea del fuoco che impazza fa le spighe sembra suggerire una lunga deprivazione di sonno e cibo.
Stai calma, Giorgia!!