Oggi parliamo di libri arriva all’Ottocento
Sono abbastanza soddisfatto della puntata di Oggi parliamo di libri con cui ho aperto l’ultimo, lungo, ciclo di trasmissioni della stagione (è ormai chiaro che non riuscirò a parlare del teatro del ‘900).
Il teatro nell’800
Non è che sempre bisogna dire cose straordinarie (infatti io non ci riesco mai, temo), la puntata fa onorevolmente il suo mestiere e, miracolo miracolo, non trovo necessario fare correzioni o integrazioni. Quindi se l’ascoltate trovate la giustificazione che riguarda il teatro del quale non parlerò e la chiave di lettura che accompagnerà le puntate che ho già fatto e quelle che saranno mandate in onda entro fine maggio: l’800 come secolo della borghesia e il teatro come specchio della borghesia, dei suoi sogni e delle sue inquietudini.
Con questa chiave interpretativa c’erano dei testi dei quali era ovvio suggerire la lettura e sono contentissimo di avere avuto l’occasione di presentare i tre libri di Hobsbawm, a proposito dei quali però un errorino l’ho fatto: L’età della rivoluzione arriva fino al 1848 (io ho detto 1820) e non è pubblicato da Laterza: sono peccati veniali, comunque, e in ogni caso vale il fatto che si tratta davvero di testi bellissimi che meritano di essere letti (e riletti).