Abbiamo ragione noi
Mi accorgo di non ho ancora segnalato uno studio recentemente pubblicato dalla Global Alliance for Banking on Values (che vorrebbe dire più o meno Alleanza globale per banche costruite sui valori), una associazione di importanti banche sostenibili di tutto il mondo di cui fa parte anche Banca Etica.
Lo studio si intitola: «Strong and straightforward: the business case for sustainable banking» e, come suggerisce quel business case del titolo, si sforza di valutare le banche sostenibili dal punto di vista puramente del successo del modello di affari, a prescindere cioè dalle motivazioni etiche e ideali che si possono avere per un certo tipo di modello economico alternativo.
Lo studio aveva lo scopo di appurare:
What support does a bank provide to the real economy?
How resilient is a bank in the face of economic challenges?
What returns does a bank provide to society, clients and investors?
What growth does a bank achieve to expand its impact?
Cioè supporto all’economia reale del paese, resistenza e durata nel tempo, redditività e capacità di ritorno e tassi di crescita. Per far questo sono stati confrontati tre gruppi di banche: le banche sostenibili aderenti alla GABV, le banche non d’afffari statunitensi con giro d’affari compreso fra i 100 milioni e i 10 miliardi di dollari e le G-SIFI, cioè le istituzioni finanziarie a impatto globale (globally sistemically important financial insitution), o detto in un altro modo quelle istituzioni finanziarie il cui eventuale fallimento da solo può avere contraccolpi mondiali.
Il risultato ottenuto è uniformente migliore per le banche sostenibili se raffrontate alle grandi istituzioni finanziarie:
Sustainable banks had a significantly greater proportion of exposure to customers in both deposits and loans
Sustainable banks had relatively higher and better quality capital
Sustainable banks had better returns on assets and equal returns on equity with lower volatility of returns
Sustainable banks had significantly higher levels of growth.
Migliore adesione ai bisogni dei clienti, miglior capitale sociale, migliore redditività, più alti livelli di crescita. Il confronto con le banche commerciali tradizionali è meno uniforme, ma dal rapporto mi pare di capire che, per esempio, le banche sostenibili hanno retto meglio alla crisi.
Il rapporto è pubblicato (in inglese) sul sito di Banca Etica, e comprende anche una serie di suggerimenti di politiche che rafforzerebbero il settore bancario alternativo. Sempre sul sito di Banca Etica è pubblicata anche una buona sintesi in italiano del rapporto con i principali dati statistici.