Insopportabilmente americano, ma…

SI è chiuso oggi lo State of the world 2022, la conversazione promossa ogni anno da Bruce Sterling e Jon Lebkowsky. Devo dire che, rispetto agli altri anni, l’ho trovata piena di difetti e insopportabilmente americanocentrica – tristemente, soprattutto negli ospiti più di sinistra, ecologisti e impegnati – ma resta comunque una delle letture più interessanti del mese.
Paradossalmente, fra i quattro conversatori principali quello con cui mi sono più spesso trovato in linea è stato Vinay Gupta, che è un imprenditore della blockchain, non proprio la mia tribù (poi c’è stata una visita di Cory Doctorow, e davvero non c’è partita col resto).
Citazione illuminante che mi porto via, e che segnala che la conversazione, per quanto interessante, non è stata proprio amena (d’altra parte dopo il 2020 e il 2021 e con tutto quello che c’è già stato quest’anno, non poteva essere altrimenti): «Lo stato del mondo è malato. E quando sei malato e non riesci a guarire, allora entri in un’altra dimensione: sei un invalido».