I tre moschettieri in linea
Ho aggiunto oggi la puntata (la ventiduesima, come passa il tempo) di Oggi parliamo di libri dedicata al cappa e spada: per parlarne ho scelto I tre moschettieri, ed era una scelta quasi obbligata.
Durante la puntata sono riuscito a dire più o meno quasi tutto quel che volevo dire, quindi qui non ho molto da aggiungere: avrei forse potuto far notare che prima di ricomparire robustamente nei telefilm la serialità si era mantenuta viva e vitale nei fumetti, e avrei voluto fare un accenno alla quantità di fumetti franco-belgi dedicati al cappa e spada, ma sono cose minori (in realtà la sera prima, durante una pausa della riunione del gruppo “La Pira”, un qualche malcapitato mi ha chiesto incautamente: «E cosa dirai mai di bello su I tre moschettieri?» ed io ricordo distintamente di avere tenuto banco per molto più dei dieci minuti circa della durata effettiva della puntata, ma non mi ricordo per nulla che cosa ho detto: dovrei evidentemente girare con un microfono pronto a registrare le puntate on the spot.
Cyrano
Durante la puntata ho citato brevemente il famoso monologo di Cyrano sui cadetti di Guascogna, che sono poi gli stessi Moschettieri del Re in cui milita D’Artagnan. Considerato che la mia lettura non è stata granché ve lo ripropongo in lingua originale, che mi sembra colga bene lo spiritaccio da rodomonti di cui ho provato a parlare in trasmissione.
Approfitto di questo momento per segnalare che la migliore trasposizione su schermo del libro di Dumas secondo me è quella di Richard Lester del 1973 (insieme col seguito del 1974 con la seconda parte del romanzo, quella meno nota), che merita di essere recuperata e vista assolutamente.
Percorsi di lettura
Ho già raccontato altrove qui sul blog che mi piace Rafael Sabatini, e in trasmissione ho consigliato i suoi Scaramouche e Capitan Blood (ci stava pure Lo sparviero del mare, che però avrò letto vent’anni fa): secondo me Dumas è molto superiore, ma in questi romanzi c’è molto di divertente e sono comunque pietre miliari del genere. Ho anche consigliato La primula rossa della baronessa Orczy (in trasmissione ho avuto un attimo di esitazione sulla pronuncia, e me la sono cavata un po’ alla buona), che però non ho mai letto e che è in lista per questa estate: il consiglio quindi è sulla fiducia.
Il consiglio più sentito, però, è per la serie di romanzi sul capitano Alatriste di Pérez-Reverte (un autore che stimo e che avevo già consigliato parlando di romanzi napoleonici): è una serie che avrei voluto approfondire di più anche in trasmissione, ma l’ho scelta per provare a vedere se sono capace di leggere in spagnolo e quindi è rimasta un po’ ferma – il primo comunque l’avevo letto in italiano tempo fa e mi era piaciuto molto.
Naturalmente l’altra pista di lettura è quella di riprendere la frequentazione di Dumas, soprattutto se abbandonato da ragazzini: io sto leggendo Il conte di Montecristo e lo trovo bellissimo, ma seguire il destino via via più malinconico di D’Artagnan e dei suoi amici negli altri cinque romanzi del ciclo dei moschettieri è un percorso di lettura molto interessante.
In trasmissione, seguendo i consigli di mio cognato Alberto, che ringrazio sentitamente, ho scelto come commento musicale qualcosa di Hans Zimmer: e non potevamo che scegliere il tema portante de I pirati dei Caraibi, quanto di meglio proposto dal cappa e spada recentemente al cinema.
Sul capitano Alatriste non sono molto d’accordo, ho letto il primo dei libri e ho trovato una narrazione piuttosto piatta e senza l’invenzione che avrei voluto trovarvi.
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