Troppo facile copiare
Recensioni copiate: cinema
L’altro giorno sul gruppo Facebook degli IACiners è stato segnalato un caso di recensione scritta da un’appassionata e proposta uguale da un sito di cinema “professionale” (le virgolette, come vedrete, hanno una loro giustificazione).
Il plagio dovrebbe essere stato effettuato da MisterMovie (come si fa in questi casi ho salvato la pagina):
Mentre l’originale è questo:
In realtà ho fatto due ricerchine e ho trovato anche questo pezzo di un’altra recensione:
che su MisterMovie diventa
Naturalmente si può anche supporre che MisterMovie sia un sito di riferimento così importante che tutti copiano da lui. Può essere…
Recensioni copiate: libri
Come sapete, sono attivo su Anobii, sul quale una delle occupazioni principali è quella di recensire i propri libri. Questo rende immediatamente Anobii una fantastica banca dati per tutti coloro che vogliono copiare recensioni.
Per esempio Libreria universitaria, un sito di vendita on line di libri, offre un piccolo sconto a chi pubblica le recensioni dei libri in vendita – è chiaramente nell’interesse del sito che il potenziale acquirente trovi orientamento nel parere di altri lettori, Amazon insegna. Molti utenti disonesti per fare prima ad avere lo sconto semplicemente copincollano le recensioni altrui. Su Anobii c’è un lunghissimo thread in cui periodicamente vengono segnalati i malfattori, con inevitabile trafila di denunce, cancellazione dell’account da parte del sito, creazione di nuova identità e così via all’infinito.
Se un tipo di plagio di questo genere è perlomeno comprensibile, meno chiara è la motivazione di quelli che copiano la recensione su Anobii stesso: perché, dato che il sito associa in sequenza le recensioni ai singoli libri, succede che si vede benissimo che tu hai scritto una recensione e un altro, più in basso, l’ha riproposta uguale uguale. Misteri: ma anche costoro finiscono sul thread apposito.
In quel thread, almeno, la cosa è diventata meccanica: ma sui forum capita ancora di incontrare anime candide che chiedono consiglio su come comportarsi: che dite, la devo insultare o forse si è sbagliata? E ci sono blogger che si fanno giustizia da sé (giustamente) additando al pubblico ludibrio il malfattore, ma si sentono in dovere di giustificarsi:
E ora, prima di passare al fattaccio in sé, tre brevi ma necessarie considerazioni che mi hanno portata a scrivere questo post, e che mi porteranno a scriverne altri in futuro – secondo la stessa modalità – qualora la cosa si dovesse ripetere. E sottolineo “necessarie” perché vorrei evitare – come in passato – di ritrovarmi a discutere all’infinito sul “scusa, mi dispiace, ho sbagliato, ora lo tolgo ma tu potevi dirmelo in privato”:
- In casi come questo non esistono mai scuse sincere, solo un finto pentimento di comodo che emerge – guarda caso – nell’attimo in cui il plagio viene scoperto, mai prima.
- Uno viene plagiato, lo scopre, denuncia il fatto… e a quel punto davvero non importa che quanto fatto venga rimosso, anzi, che rimanga pure a prova di quanto accaduto, invece di essere prontamente e comodamente occultato.
- Come ho sempre ripetuto fino allo sfinimento in queste situazioni, il plagio avviene in pubblico… Perché mai la sua denuncia dovrebbe avvenire per via privata? Una sorta di cortesia che il plagiato deve al povero plagiatore in modo che possa sottrarsi alle proprie responsabilità ed evitare le conseguenze di quanto fatto, inclusa una probabile perdita di stima da parte dei propri lettori?
Recensioni copiate: di tutto
In realtà facendo le mie ricerche ho scoperto con sorpresa che il fenomeno della copia non riguarda solo la critica letteraria o quella cinematografica (dove la cosa non sorprende), ma anche altri settori, come quello del look.
Parentesi: si fanno le recensioni di… look?! A quanto pare si, evidentemente sono io che sono fuooori e invece non dovrei stupirmi che si spendano byte per recensire la morbida schiuma da bagno Palmolive o il mascara L’Oréal. Comunque si spendono, e anche lì si copia, come lamenta una blogger.
Mi immagino cosa succede, per esempio, nel campo della ristorazione; su Trip Advisor vedo che il problema, puntualmente, c’è.
Cacciatori di recensioni copiate
In realtà la rete, mentre mette a disposizione un enorme database di recensioni da cui copiare, aiuta anche a individuare i plagiatori, tanto più in ambienti settoriali in cui tutti leggono tutti. Bastano competenze informatiche veramente minime per scoprire eventuali copie di un testo, ma oggi la cosa è addirittura semplificata da software specifici, come scoprono spesso con disappunto gli studenti che hanno copiato tesi e tesine.
Comunque basta Google, volendo, e la natura della rete di vasca per pesci rossi in cui tutti nuotiamo attaccati gli uni agli altri rende quelli che copiano, pubblicano coram populo e pensano di farla franca veramente degli sfigati.
Però continuano a esserci: si vede che la tentazione è troppo forte.
E continuano a essere beccati: in parte dalle stesse vittime del plagio, in parte da una specie predatrice dei plagiatori evolutasi parallelamente a questi, i cacciatori di copiature. Il che rende il tutto, copioni e cacciatori, veramente uno strano ecosistema.
Casi illustri
Recentemente negli USA nella rete sono cadute in trappola due vittime illustri. La prima è la compagna di Quentin Tarantino, Lianne MacDougall (meglio nota come Lianne Spiderbaby, sui soprannomi che girano nel milieu degli appassionati di horror ci sarebbe da fare un discorso a parte), che si stava costruendo una buona carriera di giornalista specializzata in recensioni e interviste sul cinema horror e altre produzioni di genere. Le interviste erano sue, le recensioni… meno. Una prova grafica è quella che segue, presa da uno dei siti che ha raccontato la storia: le parti colorate del testo sono quelle copiate, ogni colore una fonte diversa:
Come dice il sito, it’s pretty blatant, è piuttosto evidente. In queste cose quello che è interessante è leggere i commenti, cosa che vi consiglio di fare, sia dal sito citato che da quello di una delle vittime di copia che dal forum dove la storia è stata man mano aggiornata, e dove oltretutto a un certo punto le cose si fanno ridicole: Spiderbaby toglie dal suo sito le recensioni copiate dal web lasciandone altre, e subito arriva uno che ha i libri (cartacei) da cui anche quelle sono state copiate, e addio, effetto valanga.
Naturalmente questa qui sotto è una foto della Lianne Spiderbaby in persona, quindi può darsi che Tarantino la apprezzi per cose diverse che non la sua abilità di giornalista.
Ma il meglio è…
Il meglio, però, riguarda un artista grafico, Justin Osbourn, che vende le sue produzioni sotto l’etichetta Slasher design e ha disegnato le copertine dei dischi e la grafica di una marea di gruppi heavy metal, nonché magliette e grafica per tutto il fandom del genere. Improvvisamente, con grande imbarazzo e rabbia delle varie band e di migliaia di persone che compravano magliette fighissime, salta fuori che Osbourn era poco più che un abile maneggiatore di Photoshop. Qui sotto metto due esempi (non male, no?), altri si trovano su Metal Band Art, il sito che ha dato l’allarme, e su Horror Digital.
grazie per aver fatto notare anche tu il plagio di cui siamo stati vittime!
Non siete stati i soli 😉