Neuromante
Sebbene sia ormai luogo comune che il cyberpunk sia stato superato dalla realtà Neuromante mantiene, anche all’ennesima rilettura, tutta la sua freschezza e la sua capacità di affabulazione.
La scrittura ha ancora la sua qualità, a un tempo tersa e barocca, e i temi principali, la fascinazione per la macchina, la realtà virtuale, il sottobosco postmoderno che germoglia dal brodo di cultura della multiculturalità portata all’eccesso, mantengono ancora fascino e attualità, come conmtinua a stupire la capacità iperrealista di Gibson di dare credibilità al milieu mediante particolari apparentemente di contorno.
E Case, Molly, Armitage, Finn, rimangono personaggi a cui non si può non dare attenzione, così come la trama che cattura fino alla fine.
Commentato a novembre 2010 su Anobii all’ennesima rilettura.