In viaggio per gli Stati Uniti esclusivamente col treno
Non l’ho mai scritto qui ma mi piace molto Passioni, un programma di Radio3 che va in onda il sabato e la domenica mattina, alle undici meno dieci circa (e che completa, devo dire, un fior fior di mattinata che comprende Lezioni di musica e Uomini e profeti, che a casa mia si ascoltano facendo colazione e toeletta, e quindi File urbani che si ascolta andando o tornando a fare la spesa al mercato).
Stamattina è iniziata una serie che mi preme segnalare perché l’ho trovata particolarmente interessante: si intitola Trainsurfer ed è la storia, raccontata dal protagonista stesso, il regista e sceneggiatore cinematografico Duccio Chiarini, di un lunghissimo attraversamento degli Stati Uniti fatto esclusivamente sui treni a lunga percorrenza: un modo per raccontare contemporaneamente gli USA, l’importanza della ferrovia nella storia incrociandoli, se non capisco male, con il tema del viaggio sia esteriore che interiore. Spero di essermi spiegato, in ogni caso fidatevi di me e ascoltatelo.
Il ciclo è iniziato oggi: ma le puntate oltre che in diretta sono recuperabili in podcast (agli amici di Banca Etica consiglierei, già che ci sono, il ciclo Come un romanzo – dedicato alle “parole della crisi” attraverso i romanzi – e agli amanti dei fumetti il ciclo di Luciano Sette sugli eroi Bonelli).
Ultima nota: una delle cose che mi sono piaciute è che la trasmissione funziona anche come raccolta di suggerimenti bibliografici. Dalla prima puntata mi sono appuntato Strade blu di William Least Heat-Moon, il racconto di un viaggio di ventimila chilometri lungo strade secondarie americane, e The great railroad revolution di Christian Wolmar (vedo che non è tradotto in italiano, ma che esiste invece l’altro suo Sangue, ferro e oro. Come le ferrovie hanno cambiato il mondo).
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