Inaspettate lezioni di stili di vita igienici dalla Sardegna
I più attenti fra voi avranno notato una stranezza nell’articolo sulla degustazione dei vini della cantina Meloni:
Terzo concetto che mi porto via dalla serata: magari una volta prendo una bottiglia ciascuna di queste tre famiglie e metodicamente verifico la teoria [1].
La stranezza non sta, come potrebbero pensare i maligni, nella mia intenzione di portarmi a casa una bottiglia di Cannonau, una di Bordeaux e una di Borgogna e bermele tutte.
La stranezza sta in quel numero 1 messo fra parentesi. Una nota che volevo aggiungere e che poi mi è rimasta sulla tastiera. Una nota che doveva servire a spiegare il senso con il quale in famiglia si utilizza l’aggettivo “metodico”.
La storia è questa: il fratello di mio nonno, Francesco Delitala, era un famoso chirurgo ortopedico e, ovviamente, aveva molti amici medici. Da Bologna, dove lavorava, spesso veniva ad Orani per le vacanze e talvolta veniva accompagnato da amici, magari perché c’era la caccia o per fargli visitare la Sardegna interna.
Avvenne così che una volta si trovava a Orani con un amico, anche lui medico ma specializzato in igiene. E mentre passeggiavano videro un bell’uomo anziano, con una gran barba bianca, dritto come un fuso sul suo mulo, palesemente di ritorno dalla campagna e dunque pienamente in grado, a un’età più che rispettabile, di svolgere lavori agricoli anche pesanti. Un bel vecchio atletico, dal fisco visibilmente integro, di quelli che, come capita ancora nei nostri paesi, mentre si avvicinano agli ottanta o ai novanta sono capaci di caricarsi in spalla una fascina intera.
E l’amico di mio zio, dopo essersi cortesemente informato dall’anziano circa la sua età, le condizioni di salute (si, un doloretto qui e là, ma insomma: nulla), alla fine non poté trattenersi: «Ma lei certamente ha fatto una vita molto metodica!», e intendeva alimentazione, riposo…
«Ih!!», fece quello, «metodicamente ubriaco tutti i giorni dall’età di sedici anni!».
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