Poche parole di benvenuto
Per la comodità dei parenti e la curiosità degli amici pubblico il saluto dello zio Alberto, il decano della nostra famiglia, al raduno dei Delitala, prima di pranzo. Alberto (con la famiglia) è giunto appositamente dal Canada per partecipare.
Poche parole di “benvenuto”
dette da Alberto Delitala
Come decano della nostra numerosa e bella famiglia non potevo mancare a questo storico convito oranese e al suo richiamo che mi è giunto attraverso l’Atlantico.
Ringrazio quanti di voi hanno contribuito a realizzarlo ed in particolare vogliamo applaudire Alessandro Delitala, Roberto Sedda e Ferruccio Spano.
Io, come sapete, sono il fondatore del nostro ramo canadese, qui rappresentato da mia moglie, Lorisa, mio figlio Antonello e sua moglie, Vanda; rappresento anche l’altro mio figlio, Francesco, sua moglie, Cathy e quattro loro figli: Alberto, Richard, Emma e Antony.
Rappresento anche il ramo bolognese di mia sorella Elena e suo marito Alberto Corinaldesi, e tre loro figli: Giuseppe, Paolo e Andrea.
Cari cugini e nipoti, rivolgiamo insieme un pensiero riconoscente a don Bardilio e a donna Adelaide, a questa coppia straordinaria dalla quale tutti noi Delitala discendiamo.
Don Bardilio, con lo stipendio modesto dei medico condotto, ha saputo allevare bene i suoi quattro figli maschi, mandarli all’università e far sì che raggiungessero importanti posizioni nel campo della chirurgia ortopedica, della giurisprudenza, dell’arte pittorica e dell’esercito. Voglio ricordare anche zia Anita, donna equilibrata, buona e caritatevole, comare di una buona parte delle famiglie oranesi! Donna Adelaide, venuta sposa a soli 19 anni, ha saputo ben coadiuvare don Bardilio col suo buon senso e intelligente consiglio.
Abbiamo tutti ereditato, chi più chi meno, il loro carattere ed i loro cromosomi! Tutti abbiamo mantenuto una certa filosofia della vita, un certo ottimismo, un amore per la natura, la caccia, l’agricoltura e la pittura. Inoltre ci hanno trasmesso la longevità di cui io sono qui un buon rappresentante.
È probabile che anche don Bardilio avrebbe raggiunto i 100 anni se la polmonite non lo avesse colpito a 81.
Brindiamo alle nuove generazioni di nipoti augurando loro di saper mantenere alta la nostra tradizione di famiglia, nel ricordo del passato e per un brillante futuro.
Orani, 19 aprile 2015