Voi che siete uomini
L’altro giorno l’Inossidabile Genitrice racconta che durante il più recente dei suoi raid transoceanici in compagnia di vecchie e battagliere signore si è trovata in una stanza d’albergo nella quale la porta del bagno non chiudeva bene.
«Oh», dico, «ti capisco. Anche io da poco, durante una riunione di coordinamento, mi sono trovato con Gaetano in una stanza nella quale non solo la porta del bagno chiudeva male, ma addirittura, essendo una porta scorrevole fatta di listarelle ormai del tutto sconnesse, praticamente era sempre aperta».
Non aggiungo, peraltro, che nello stesso bagno la cipolla della doccia aveva la curiosa abitudine di staccarsi e piombarti in testa mentre ti stavi lavando e ogni e qualsivoglia elemento di acqua corrente trovava infallibilmente modo di allagare il bagno.
E non dico neppure, ma ho ben presente, che l’uso del bagno in queste condizioni di mancanza di privacy è, come potete capire, fonte di diversi imbarazzi, sonori, olfattivi e così via, oltre che rispetto al puro e semplice senso del pudore, sia per l’uno che per l’altro, ché se rientri in camera mentre l’altro è in bagno devi magari compiere acrobazie e muoverti di sbieco tenendo la testa girata.
Non dico niente, ma ce l’ho be presente. L’Inossidabile è, nell’occasione, contornata da una serie di coetanee. Queste si guardano e poi fanno, quasi in coro: «E beh, ma per gli uomini è diverso!».
Diverso??