Dura vita per i librai
Mi ero segnato da un paio di giorni di rilanciare un articolo di Mashable (la notizia è uscita comunque ovunque) riguardo al fatto che da qualche tempo a Hong Kong scompaiono i librai.
Non nel senso che chiudono i negozi di libri: scompaiono proprio i librai, nel senso che escono di casa e poi puff! più niente.
Non sono librai scelti a caso: sono l’intero staff di una piccola libreria che è anche casa editrice indipendente: la Mighty Current. Pubblicano libri scandalistici – e forse un filino diffamatori – sulla classe politica della Repubblica Popolare Cinese.
E scompaiono. L’ultimo, il quinto della serie, ha fatto in tempo a denunciare la scomparsa dei colleghi. Poi è sparito pure lui.
Poi ha telefonato alla moglie. Dalla Cina, dicendo che collaborava a una indagine.
Sarà. Collaborazione spontanea, si immagina.
Ha anche mandato un fax, nel quale si dice che in Cina c’è andato volontariamente e coi suoi mezzi.
Spontaneamente, appunto.
Volevo farci un articolo più lungo, ma vedo che Il Manifesto ha fatto in tempo a farci un buon articolo, al quale vi rimando (ne parla anche Il Fatto Quotidiano).
L’unica cosa che posso aggiungere è che magari sarebbe interessante una manifestazione di solidarietà da parte dei librai locali (mi viene in mente Liberos, anche).