Obama, l’uomo e il santo
Bored Panda dedica un breve ma interessante articolo al fotografo ufficiale di Obama, Pete Souza.
Ci sono nell’articolo una ventina di foto che vale la pena di vedere (molte più sull’account ufficiale di Flickr della Casa Bianca, non solo per come sono fatte e per il grand’uomo che vi appare ma anche per i particolari secondari, come qui sopra, con lo staff impegnato accuratamente a guardare altrove.
Ed emergono altri particolari curiosi: che Sousa è già stato il fotografo ufficiale di Reagan, per esempio, l’enorme quantità di bambini che compaiono periodicamente nelle foto che rafforzano l’idea che in fondo la Casa Bianca sia una enorme famiglia allargata (o la somma di famiglie e famiglie) di gente continuamente costretta a convivere per tante ore di seguito, in modo che inevitabilmente il mandare avanti la nazione e le vicende familiari e quotidiane continuamente si mischiano (qui sotto l’abito di un qualche consigliere viene adattato alle esigenze del momento).
Sul tutto, però, sebbene accuratamente confezionato, rimane un’aura di indeterminatezza, il dubbio che tanta apparente spontaneità sia in realtà il frutto di scelte oculatissime, continuamente ponderate, e che la realtà vera del grand’uomo, della sua famiglia e del suo entourage vada sempre intuita, senza poterla mai afferrare, nascosta com’è dietro il velo della propaganda.
Poi però ci sono le scivolate, e quelle sono impagabili, come questa precoce santificazione di Obama, che forse voleva essere solo pittoresca ma finisce per essere terribilmente retorica: