Dei regali che mi faccio
Quando ho compiuto cinquantadue anni, un mese e mezzo fa, ho deciso di farmi alcuni regali.
Perché avevo l’idea che adesso che c’è la banchiera ambulante a Cagliari (nella foto qui sopra) un po’ si chiude un ciclo iniziato nel 2008 e magari si può cominciare a pensare ad altri obiettivi.
Così (primo regalo) ho deciso che, visto che proprio ora sta iniziando una nuova consiliatura comunale, voglio capire qualcosa di più della vita di città e perciò andrò a tutte le riunioni del Consiglio comunale, oppure me le guardo in streaming.
L’ultimo che ho conosciuto che lo faceva è Roberto Cotti, che poi è diventato senatore. Io ho altri obiettivi, devo dire, e forse anche un angolo visuale e delle curiosità anomale, se considero che l’idea che mi porto via dalla prima riunione, in cui sono stati nominati assessori e presidente del Consiglio, è che è curioso che sul tavolo della presidenza ci siano bottiglie di acqua minerale: ma come, il Sindaco non dovrebbe bere la sua acqua?
Il secondo regalo è che, a mio modo, vorrei fare un po’ di politica in più, e quindi mi regalo il referendum.
Sul fronte del No, spero non ci fosse bisogno di specificarlo, comunque lo chiarisco.
Non so bene cosa farò nella campagna referendaria, ma qualcosa voglio fare e lo vedrete comparire anche qui sul blog, immagino.
Il terzo regalo è che sto studiando un po’ di più sul versante del gioco, e mi sono proposto di pubblicare un gioco mio, un gioco da tavolo o, a Dio piacendo, un videogame, entro il 2017. E ci sono un po di cose dei Fabbricastorie che vanno faticosamente avanti – delle quali ovviamente non si può parlare perché top secret – e che dovrebbero giungere anch’esse a maturazione l’anno prossimo: se vanno, sono altrettanti pezzi di regali.
Da ultimo, l’anno prossimo cambio genere alla radio: dopo Oggi parliamo di libri farò Oggi parliamo di giochi e, devo dire, ne sono davvero molto contento.
C’è forse qualcos’altro – una specie di quinto regalo – ma di quello casomai vi racconterò più avanti.