Esercizio narrativo
[completate la storia, se volete]
Ieri salgo sull’autobus per andare al lavoro. Ci sono due posti liberi. Uno è davanti a una tizia che giace abbandonata sul sedile con lo sguardo perso nel vuoto nella posizione nota come della marionetta rotta. Ha anche la testa piegata di lato a un angolo innaturale.
L’altro posto richiederebbe per arrivarci di far spostare le gambe alla ragazza carina profondamente, irrevocabilmente immersa nel suo cellulare e la cui posizione, a parte che ha i piedi sul sedile di fronte, proietta un’aura di intangibilità nei tre metri cubi attorno a lei.
Allora io…