Politiche di riduzione del danno – 2
Ieri a Messa, come ci capita altre volte, guardavamo i bambini seduti nei banchi più avanti.
C’era una ragazzina con la mamma e il babbo: la mamma teneva in braccio un fratellino piccolissimo.
La bambina ha tenuto il pollice in bocca per tutta la Messa. Con l’altra mano si tormentava continuamente i capelli.
E guardava la mamma.
Dire che era nervosa sarebbe come dire che l’oceano è bagnato. Uno dei casi di regressione infantile per nascita di fratellino più palesi che possano capitare.
Alla fine della Messa Maria Bonaria li ha inseguiti, aspettando con calma che due o tre signore anziane di passaggio dicessero il rituale: «Ma che bel bambino?! Ma quanto ha? Ma che gioia! Complimenti signora!», ha stoppato la famigliola e ha fatto lunghi complimenti alla bambina per il vestito (una roba di pizzi e trine che avrebbe fatto la gioia anche delle mie nipoti).
La bambina ha fatto un sorriso timido. Bonaria è tornata verso di me e mi ha detto, con aria soddisfatta: «E sul fratellino, neanche una parola! Eccheccavolo!».