Con la sola forza della voce e la pioggia nel pineto
L’altro giorno in macchina io, Maria Bonaria e Gaetano – andavamo a mangiare panzerotti pugliesi a San Sperate, non eravamo in missione per conto di Banca Etica – ascoltavamo con vero piacere Africa dei Toto.
Frugando su YouTube Maria Bonaria trovato una interpretazione che ci è piaciuta molto del coro Angel City Chorale:
Guardandolo c’era qualcosa che mi frullava fastidiosamente in un angolo della mente e mi sono ricordato, alla fine, del coro sloveno Perpetuum Jazzile, che al contrario dell’Angel City canta completamente senza accompagnamento e che a suo tempo mi era molto piaciuto
Occhio: pare che l’effetto pioggia in Africa non sia stato inventato da nessuno dei due cori, ma si debba a una performance seminale (e un po’ ingenua) del coro del liceo Kearney
D’altra parte lo stesso esercizio, come attività rilassante per spezzare a metà una riunione nota come La pioggia nel pineto, io l’ho visto proporre da Enrico Euli a metà anni ’80 (forse c’è addirittura nel Jelfs), quindi non mi spaccherei la testa per stabilire la primogenitura. Quello che è interessante è che ho dovuto fare un po’ di fatica per ricordarmi chi fossero e ritrovare i Perpetuum Jazzile, quindi li ho messi qua e ci ho aggiunto anche gli Angel City Chorale così d’ora in poi li ritrovo sempre; e nello stesso tempo voi potete esplorare le loro discografie su YouTube a parte Africa (meritano): mi sembra una situazione che sia utile per tutti. E già che ci sono ci aggiungo anche un altro coro specializzato in esecuzioni a cappella, i danesi Local Vocal, tie’!