Intanto leggo Gramsci
Ho scritto ieri, con una battuta, che per un concetto che volevo esprimere sarebbe stato più appropriato Gramsci, ma che mi dovevo accontentare di Tolkien.
In realtà la battuta mi è venuta spontanea perché è un po’ che, invece, sto studiando Gramsci: un po’ salti, un po’ spizzicando dai Quaderni, un po’ in maniera discontinua, ma insomma: sto studiando Gramsci.
Se lo dico qui, veramente, non è tanto per il fatto in sé, quanto perché per leggere Gramsci ci sono un sacco di risorse ricchissime in rete: io sto usando l’edizione corredata di note e moltissimo materiale integrativo liberamente disponibile sul web a cura di Luigi Anepeta e Lisa Cecchi (l’episodicità della mia lettura è legata anche all’apparato critico: comincio a leggere un paragrafo, vado alla nota, poi alla biografia di un personaggio citato, e via via parto per la tangente). Mi sembra un bel sito che merita di essere segnalato
Le mie impressioni sinora? Mah. Dico solo una cosa, che immagino desterà scandalo: sulla letteratura Gramsci è sempre interessantissimo, ma non ci azzecca quasi mai.