Lo stato del mondo 2018 è in corso!
Come tutti gli anni segnalo la discussione aperta su The Well fra Bruce Sterling e Jon Lebkowski (aperta sta a significare che tutti gli utenti possono partecipare, non solo i due principali interlocutori). L’argomento è lo stato del mondo 2018 ed è una conversazione piuttosto rutilante che si snoda da un argomento all’altro: come sempre ci sono cose molto interessanti e quindi la lettura è consigliata.
Devo dire che, contrariamente all’anno scorso, trovo più interessante Sterling di Lebkowski, il quale come punto di partenza ha proposto dieci fenomeni molto, troppo, dipendenti dal dibattito interno agli Stati Uniti: è interessante, dall’esterno, vedere come Trump cannibalizzi direttamente o indirettamente l’attenzione e porti a pensare che tutto giri intorno a lui; io tenderei piuttosto a pensare che sia un sintomo, invece che una causa, ma il punto è che se riesce a imporsi in maniera così centrale nella discussione collettiva di fatto ha già vinto.
Sterling, al contrario, sarà perché si è rintanato a Ibiza d’inverno per scrivere è partito dai due posti più interessanti al mondo in vista del futuro, che sarebbero, udite! udite!, Dubai e l’Estonia; almeno è un punto di vista innovativo in maniera rinfrescante.
L’intera discussione è al momento lunga sei pagine, compreso una sorta di saggio di un tale John Papola dal punto di vista libertario/liberale radicale che, beh, è molto interessante e anche questo disperatamente occidentale. Ah, e si menziona la Sardegna e le diverse reazioni agli incendi boschivi fra noi e Torino, che in una discussione sullo stato del mondo è abbastanza straniante.