Vedere e non vedere
Mi ha colpito la coincidenza di due letture quasi contemporanee, apparentemente diversissime fra loro e in realtà secondo me molto collegate.
Da una parte un servizio della TV australiana ABC che descrive, in dettaglio, come il governo cinese si stia trasformando in una versione estremamente concreta del Grande Fratello orwelliano, capace di osservare ventiquattr’ore su ventiquattro i propri cittadini, di sapere in ogni momento dove sono, chi incontrano, cosa fanno, grazie a telecamere, tecnologie di riconoscimento facciale, database avanzati e così via.
Dall’altra un articolo sulla piattaforma di distribuzione di giochi Steam, che descrive una serie di nuovi servizi per gli utenti. Siccome la piattaforma ha deciso di pubblicare e quindi distribuire anche materiale potenzialmente controverso, con pochissime limitazioni (non dev’essere illegale, non dev’essere trolling), per evitare potenziali guerre di religione e interminabili scontri fra gli utenti ha deciso di implementare una serie di filtri che li aiutino a non vedere ciò che è offerto su Steam ma potrebbe non incontrare il loro consenso: se un tempo semplicemente era più probabile che ti venissero mostrati i giochi simili a quelli che già giocavi e ignorati quelli appartenenti a generi che ignoravi, adesso invece potrai raffinare il tuo quadro di controllo sulla piattaforma in modo che non ti vengano mai mostrati giochi fatti da certe case produttrici o da certi autori, oppure le recensioni di certi critici, e così via: continueranno a esserci, per essere usati da altri, ma tu potrai beatamente ignorarli.
E ho pensato: vedere e non vedere. Controllare e non controllare. Due facce della stessa medaglia, direi.