L’identità italiana in cucina
L’identità italiana in cucina (Montanari, Laterza 2010)
Un libretto piccolissimo che si legge molto velocemente na che è ricchissimo di spunti preziosi, che invitano a riflessioni (anche laterali: a me ne son venute sull’Italia e la sua identità politica, sulle dinamiche demografiche, sulla falsificazione della tradizione, per dire) e a propositi di nuove letture e di approfondimenti.
La tesi di base è che la tradizione della cucina italiana si caratterizza per due dinamiche: una dialettalità che declina in mille modi diversi una ben riconoscibile identità comune – differenziazione insopprimibile e sempre risorgente, anche di fronte a tentativi di uniformità forzata, siano i governi o la grande distribuzione a farsene artefici; e la dinamica della rete, che fa circolare saperi e prodotti in maniera peculiare rispetto ad altre cucine nazionali molto più fortemente accentrate. La ragione di entrambe queste dinamiche è individuata, non sorprendentemente, nella struttura multicentrica della penisola e nella sua fitta rete di realtà urbane (e di mercati, centripeti nei confronti dei prodotti della campagna locale, ma centrifughi nella loro relazione con altri mercati cittadini). Detta così non sembra una grande sorpresa, ma Montanari accompagna il lettore attraverso i secoli con tante osservazioni interessanti che la lettura mantiene una freschezza continua e, come detto, stimola a collegamenti con tanti altri campi.
Montanari è uno specialista del Medioevo e si sente: avvicinandosi alle epoche recenti qualcosa si perde.
Pubblicato su Anobii a gennaio 2011.
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