Esami omicidi
Ho già segnalato in passato il fatto che in India il sistema di accesso all’Università è estremamente competitivo e questo causa talvolta fenomeni di corruzione e di malaffare nella gestione dei concorsi (sono casi che si ripetono, anche se in forme diverse).
Leggo ora sulla BBC che il sistema, anche quando si tratta solo di abilitazioni all’ingresso all’università e non di concorsi a numero chiuso, impone un pedaggio di stress altissimo agli studenti, tale che si registra ultimamente una ondata di suicidi fra coloro che si sono sentiti ingiustamente respinti dopo una vita di sacrifici e fatiche. Il caso è complicato dal fatto che, apparentemente, il software utilizzato dava risultati erronei.
Il livello di stress, apparentemente, non è migliorato neanche da quelli che noi chiameremmo percorsi di preparazione e orientamento (che comunque sono a pagamento e gestiti da aziende private): una notizia separata dell’anno scorso riferisce di una ondata di suicidi fra gli studenti che frequentavano questi corsi, in una città per così dire specializzata nell’ospitare le scuole di preparazione. Il problema, ovviamente, non è solo che questi corsi devono essere roba che al confronto l’addestramento di Full metal jacket sembra un villaggio vacanze, ma che le possibilità di accesso ai corsi universitari migliori, rispetto al numero dei candidati, sono così basse da far assomigliare il tutto piuttosto a una lotteria.