Tripletta micidiale
L’altro giorno arrivo in ufficio, lo sportello era già aperto e c’era una signora in attesa. Io saluto lei e il collega, lei si gira e mi fa: «Ma lei?! Ancora qui? Pensavo fosse andato via da molto…».
Oh, con affetto, eh. Sincero piacere di incontrare l’antico impiegato.
Dico: «Si, mi manca ancora abbastanza per andare in pensione…».
E lei, insistente: «Eh, ma lei deve avere iniziato giovanissimo, allora, io mi sono laureata nel 2005».
Faccio due conti: ho iniziato in Segreteria nel 1999 e per molto tempo sono stato una delle facce principali dello sportello, ma ventisette anni sono, per certi aspetti, una vita ma non proprio una intera vita lavorativa.
Comunque abbozzo, ringrazio per la cordialità, saluto anche io cordialmente e poi entro e racconto la cosa ridendo ai colleghi.
«Questo è niente, mi dicono».
Sono arrivati dei colleghi nuovi, in ufficio, e come parte del percorso formativo adesso gestiscono quasi interamente da soli lo sportello.
«Che bella cosa», gli ha detto l’altro giorno uno studente. «Meno male che adesso hanno messo voi giovani, che di quei dinosauri proprio non se ne poteva più».
Ora, negli ultimi tempi ruotavamo tutti allo sportello, quindi io lo facevo al massimo il dinosauro una volta alla settimana, e quindi certamente non parlava di me.
Però, insomma…
Ci ridiamo su, scuotendo la testa.
E arriva in visita un collega di un altro ufficio. Lo sento da lontano che man mano saluta tutte le scrivanie. Quando arriva da me mi fa: «Ooohh, ecco il mio Babbo Natale preferito!!».
Il mondo stara cercando di dirmi qualcosa?