Meno bello di quanto mi ricordassi
L’avevo letto a puntate sui settimanali Eura e mi sono concesso una rilettura estiva con grandi aspettative.
Devo dire che se l’impianto complessivo rimane di valore assoluto e il disegno bellissimo, invece le singole storie scontentano un po’, anzi più di un po’, rivelando qui e là delle banalità e degli stereotipi che costano alla recensione almeno una stellina. L’unica storia veramente affascinante è in realtà la seconda, quella di Margrit (che rimane anche in seguito uno dei personaggi migliori e il vero motore della serie, che infatti andata via lei perde molto).
Commentato su Anobii a agosto 2011.