Praticamente fantasy
Esco per prendere un panino in pausa pranzo e fuori trovo un gruppetto di studenti, in uscita da un esame, che fa capannello e si scambia storielle universitarie.
Man mano i racconti si appuntano su una professoressa in particolare, forse la stessa dell’esame. Effettivamente un po’ bizzarra.
Uno racconta di un amico, Michele. Una volta è andato a lezione con un maglione a collo alto e la professoressa gli ha detto: «Ma lei come mai si è messo quel maglione? Vuole provocare?».
Michele, dice l’amico, è caduto dalle nuvole: appena arrivato, l’aula affollata, trova posto solo in prima fila e la professoressa lo apostrofa pure in quel modo.
«Si, ma perché diceva che era un provocazione?», fa un altro ragazzo.
«Ah, boh! Gli ha tirato fuori tutta una cosa che quel maglione se lo mettevano certi, ai tempi dei comunisti e dei fascisti, tutta una storia, non lo so, di questo tipo di maglioni».
Gli amici sembrano aspettare qualcosa di più: che storie di comunisiti e fascisti? E chi se lo metteva, questo maglione?
«Eh boh, non ho capito: erano storie, robe vecchie, ma vecchie. Ci mancava solo che arrivavano anche Sauron e i Nazgul in queste storie, ci mancava solo».