Chourmo
Questa seconda avventura di Fabio Montale è probabilmente più struggente della prima: non c’è più il tema dell’amicizia virile e il rimpianto per la giovinezza, ma Marsiglia acquista defintivamente la sua dimensione di protagonista, c’è il tema, variamente declinato, della paternità, possibile, impossibile, sprecata, putativa, in generale stravolta: non si può avere figli o essere figli a Marsiglia. E poi c’è la tensione etica e l’indignazione, verso i grandi affaristi dell’urbanistica, i mestatori di professione nei quartieri arabi, i mafiosi rampanti… complessivamente, un noir magistrale.
Commentato (brevemente, troppo brevemente) su Anobii a marzo 2012, anche se la lettura della trilogia di Marsiglia di Izzo è di almeno dicei anni prima.