Gli altri suggerimenti per giocare di ruolo
Questo è il secondo articolo della serie, apparso nei primi numeri di Kaos.
Nuovi suggerimenti per giocare di ruolo
A costo di contraddirmi devo dire che in realtà non è necessario fare tutta la trafila descritta nell’altro articolo: qualche passo può essere saltato creando personaggi che si ispirino direttamente a libri, film o altro. Per esempio…
1. Personaggi fantasy
Non è mai una buona idea tentare di interpretare direttamente un personaggio letterario: normalmente ne escono pasticci. Però i personaggi di libri o film fantasy possono essere presi come modello: Orlando o i cavalieri della Tavola Rotonda, il Cid Campeador e i suoi guerrieri forniscono ottimi esempi di guerrieri, come pure Faramir del Signore degli Anelli, quasi tutti i guerrieri che compaiono nei libri dei Belgariad, Brian McDuffy del Re Pescatore, i Romani del Ciclo della Legione Perduta e altri. In generale, la situazione è peggiore per le altre classi: ci sono ottimi esempi di ladri nei libri del Mondo dei ladri o nelle antologie della Editrice Nord, ma per i maghi non c’è molto oltre Mago Merlino, se si escludono i discepoli di Aldur e Torak nel già citato ciclo dei Belgariad, per i chierici ci sono solo i preti di Phos del Ciclo della Legione (ma sono ottimi) e per i mezzumani è un pianto, perché il Signore degli Anelli non è adatto. Naturalmente, ci sono i romanzi della Dragonlance, per chi apprezza quel genere di roba, ma allora sono affari vostri.
Il cinema offre talvolta qualche esile spunto: i personaggi di Rutger Hauer (cinici guerrieri di professione) andrebbero tenuti particolarmente d’occhio. Nel fumetto cercate di procurarvi la prima parte de La Foresta di Tenon, pubblicata da Lanciostory, ma ignorate di gran carriera la seconda parte, ora in corso di pubblicazione.
2. Personaggi non fantasy
Fortunatamente, il numero dei modelli disponibili è limitato solo dalla fantasia. Considerate i seguenti esempi: un guerriero sul genere dei personaggi western di John Wayne, un prete alla Padre Brown, un ladro alla Tony Curtis di Attenti a quei due, un guerriero o un ladro alla Magnum P.I.; un gruppo di personaggi come l’equipaggio di Love Boat: il dottore è un nano, il capitano un chierico, i due camerieri degli hobbit, la ragazza una guerriera e l’ufficiale tonto un mago di basso livello; oppure si potrebbe interpretare un ladro cinico come i detective di Bogart. Tutti i personaggi interpretati da Harrison Ford o Sean Connery sono grandi fonti di ispirazione, ma anche film non di avventura offrono dei suggerimenti. In generale, qualunque personaggio di un libro, film o fumetto che vi piaccia e vi faccia pensare può diventare il vostro personaggio per D&D. In particolare, tenete d’occhio il mondo dei fumetti: Lanciostory o Skorpio sono una miniera di “tipi” da interpretare, e i fumetti della Sergio Bonelli sono tutti classici dell’avventura.
3. Altre fonti di ispirazione
Non necessariamente la vostra fonte di ispirazione deve essere un personaggio immaginario: può essere anche un personaggio reale: per esempio, un uomo politico. Andreotti sarebbe un ottimo mago, Craxi e Formigoni grandi guerrieri, Occhetto un chierico o un nano. Un personaggio col livore di Giuliano Ferrara sarebbe un ottimo chierico caotico, mentre Sgarbi potrebbe ricoprire qualunque ruolo (e come dubitarne). Renzo Arbore è sicuramente un hobbit. Tra l’altro, qui abbondano esempi femminili: Romina Power è per definizione una fata buona (un’elfa?), mentre Pamela Prati sarebbe una guerriera barbarica di tutto rispetto. Per altri aspetti, Lilli Gruber potrebbe fare la maga, e così via: una volta capito il trucco, si può andare avanti da soli.
4. Aspetto
Una volta definita la personalità, per fare un personaggio realmente indimenticabile occorre dargli un aspetto realmente indimenticabile: anche qui, un po’ di fonti di ispirazione potrebbero tornare utili. In realtà, la cosa migliore sarebbe inventarvi da soli il vostro aspetto, creando qualche tratto particolare (e tenendo d’occhio il Carisma): per esempio, peso, statura, colore dei capelli, colore degli occhi e così via. Una fonte di caratterizzazione infinita sono gli occhi: miopia, strabismo e cose del genere identificano immediatamente una faccia, come pure un naso a becco o un naso di un bel rosso acceso, sintomo di abbondanti bevute. Anche qui, comunque, se si ha fretta si possono utilizzare persone già pronte, per esempio i già citati Craxi, Andreotti, Occhetto, Ferrara, o altri. È consigliabile , per ragazzi e ragazze, evitare di sostenere di assomigliare a Cristopher Lambert o Carole Alt: non è credibile e vi fa sembrare presuntuosi: dopotutto, anche nella fantasy ci deve essere un limite.
5. Tic e manie
L’ultimo tocco riguarda la recitazione: il vostro personaggio ha bisogno di una voce e di un accento o di modi di parlare tipici. Se non siete esperti, conviene non esagerare: basta scegliere un tono di base (voce rauca, profonda, squittente) e un paio di interiezioni tipiche (giuda ballerino ?!?). Se poi volete aggiungere un tocco in più, scegliete un accento particolare (il toscano va benissimo, purché naturalmente non siate toscani) e imitate quello. Un altro modo può essere quello di dare al vostro personaggio una nazionalità: parlare come un francese, un tedesco o un texano dà subito al vostro personaggio un “qualcosa in più”.