Una sola occhiata alle cose…
… vale più di mille supposizioni, dice un antico proverbio cinese. È per questo che ho sempre avuto un debole per le mappe e per le rappresentazioni grafiche dei fenomeni.
Mappe ed altre infografiche
Per esempio uno dei miei siti di riferimento è Worldmapper, un progetto legato all’Università di Sheffield che, grazie a un algoritmo innovativo, rappresenta vari fenomeni mondiali espandendo o restringendo in proporzione i territori degli stati interessati. Si fa più presto a farlo vedere che a spiegarlo: quella qui sotto per esempio è la mappa del mondo come sarebbe se ogni paese occupasse una porzione del territorio emerso sulla terra in proporzione alla quantità (sul totale mondiale di più di sette milioni annui) di bambini che muoiono entro il primo anno di vita nel paese stesso:
Questa invece è una rappesentazione del traffico di container nei porti nazionali:
Purtroppo il progetto non è più finanziato (i dati di queste mappe sono vecchiotti, del 2004 circa) ma ci sono tanti altri progetti simili. Pochi giorni fa su Twisted Sifter ho trovato un articolo che mostra quaranta mappe che miglioreranno la vostra comprensione del mondo: l’articolo vale in sé e anche perché rimanda a molti altri siti ricchi di mappe e rappresentazioni grafiche, così che la cosa diventa un po’ una caccia al tesoro.
La mia mappa preferita? Mi ha colpito molto quella che elenca i dipendenti pubblici più pagati di ogni stato USA: giudici della Corte Suprema? Governatori? Manager pubblici? Non proprio…
Insomma, una buona mappa è un vero aiuto, spesso indispensabile. Ne sa qualcosa questo signore che si è fatto tatuare sulle spalle il mondo e colora man mano i paesi che visita:
Da formatore di educazione alla cittadinanza mondiale posso dire che spesso vale più una mappa (opportunamente “deformata”) che un’ora di pippone coi dati.
Le mappe deformate le uso spesso quando parlo di acqua e di consumo di carne. Vedere che in America Latina c’è una gran quantità di acqua potabile (presenza) che finisce (consumo) in Europa e Asia, scatena sempre nei ragazzi teorie interessanti: da acquedotti mondiali a navi cargo di acqua dolce.
Finchè qualcuno un po’ più sgamato capisce che non viene trasferita materialmente, ma attraverso il sistema di produzione di cibo e beni vari.
Credo che unire l’impatto di una immagine nell’era del visivo con la cara vecchia geografia umana sia molto produttivo. Per lo meno questa è la mia esperienza.
Il prossimo passo è farmi tatuare una carta di Peters sul petto e fare i miei interventi a pitturra fuori…molto alternativo… 😀
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