Quando poi uno è più colto di te
Su Orfani, di cui ho parlato nell’articolo precedente, segnalo un bell’articolo pubblicato su Lo spazio bianco, un blog molto valido che per un periodo è stato anche nel mio blogroll (e mi sa che ce lo rimetterò).
L’articolo dice con una cultura enormemente superiore alla mia molte delle cose che volevo dire anch’io, e le dice appunto molto meglio. Ne consiglio la lettura, anche per chi magari alle volte pensa al fumetto con sufficienza e non coglie quanti contenuti ci stiano dentro (segnalo soprattutto la parte sulla scelta di una narrazione non incentrata su un eroe ma su un “concetto” narrativo).
Poi, se devo dirlo, l’articolo mi spiega perché sono disposto a comprare il secondo numero di un albo che non mi è piaciuto: perché ci sono più cose in cielo e in terra con quel che segue. D’altra parte, sostanzialmente, Orfani numero 1 non mi è piaciuto, e mantengo tutte le mie riserve sul citazionismo – che vedo, peraltro, che Recchioni nega recisamente, preferendo “pre-testo”, un concetto che ho scoperto oggi, cosa per la quale sono molto contento. E però secondo me Recchioni un po’ ci fa e un po’ c’è, perché c’è modo e modo di lavorare con gli archetipi: una cosa è parlare, che so, di “invasione aliena” e una cosa è Il gioco di Ender. Forse bisognerebbe pensare ai “pre-testi” come a un continuum, che va dall’archetipo vero e proprio alla sua cristallizzazione nella cultura pop. L’uno è materiale narrativo di base, l’altro mi ha stufato, e se serve per il concept pazienza, trovatevi segnali narrativi altrettanto efficaci ma originali.
Vedi com’è quando leggi articoli di gente che ne capisce più di te: subito ti vengono delle idee e ti metti a pontificare. Smetto subito, scusate, ma voi leggetevi l’articolo de Lo spazio bianco.