Cosa da fare a Cagliari in questo periodo
Domenica in cimitero ho notato che c’era una Ceiba speciosa in fiore.
La Ceiba è quello che chiamano “albero bottiglia” perché il tronco ha una forma caratteristica, “panciuta”. Sono per capirci quegli alberi caratterizzati, oltre che dal tronco che si allarga a un certo punto, dalla corteccia ricoperta di spuntoni, una difesa che la pianta ha sviluppato per difendersi da animali che potrebbero brucarle i germogli.
A me e Bonaria le Ceiba piacciono moltissimo, e un giretto in giro per la città alla ricerca dei vari esemplari può essere una specie di caccia al tesoro divertente; io vi propongo un percorso che è un modo per fare alcune di quelle cose da fare a Cagliari almeno una volta nella vita che ho elencato in un vecchio articolo che viene spessissimo visitato anche adesso, a distanza di tempo.
Vi segnalo quindi alcuni posti dove trovare le Ceiba e cose che si possono fare nei paraggi: se ne trovate altri esemplari segnalate qui gli avvistamenti!
La partenza
Iniziate il giro nel corso Vittorio Emanuele: se è mattina una pastarella al bar Ecuador (corso Vittorio Emanuele 387) secondo le migliori abitudini del mio amico Andrea Assorgia, ci sta senz’altro. Se è primo pomeriggio non potete negarvi un gelato da Aresu (era al numero 26 della nostra lista, corso Vittorio Emanuele 244). Se una guida di Cagliari non l’avete ancora comprata, c’è la libreria Piazza Repubblica Libri (che si chiama così ma sta nel corso Vittorio Emanuele 370, quelle cose fuorvianti come la statua di Mazzini in piazza Garibaldi), di cui ho parlato un’altra volta, e di fronte la mia piadineria preferita, come ho raccontato nello stesso post.
Ok, fine della pubblicità – per la quale non prendo un soldo, sono tutti amici o persone che stimo – ma il senso è chiaro: ci sarà da scarpinare, partite ben nutriti.
All’Orto Botanico
Dal punto di partenza che vi ho dato il portico di Palabanda e via Tigellio vi portano all’Orto Botanico (che nella nostra lista era ai numeri 35 e 36 e sta in via Sant’Ignazio da Laconi 11). La Ceiba più facile da trovare è sul viale principale, vicino all’ingresso. Se siete gente tecnologica, potreste scaricarvi la guida dell’Orto Botanico in .pdf e consultarvela man mano: sono solo 225 pagine, ma c’è tutto, proprio tutto, anche sui resti archeologici contenuti nell’Orto. Se siete pigri o state leggendo questo articolo fuori della Sardegna c’è sul web un tour virtuale dell’Orto (le Ceiba sono alla tappa 4).
Se siete in giro con figli e l’effetto sedativo delle paste o del gelato è scaduto tenete presenti le carpe giappponesi del vascone centrale: non sono grandi come quelle di Tokyo, ma con le mie nipoti funzionano sempre (e a me piacciono molto).
Più su, sempre più su
Risalendo viale Sant’Ignazio si trova l’Anfiteatro romano. In questo periodo è improbabile (moooolto improbabile) che ci possiate ascoltare un’opera lirica (che era il nostro suggerimento numero 20) anche appendendovi ai cancelli fuori (cosa da fare a Cagliari almeno una volta nella vita numero 55). Ho controllato stamattina e mi pare che salvo caso improbabili l’Anfiteatro sia chiuso, il che, lo ammetterete, è una bella vergogna. Ma se per caso fosse aperto – magari perché leggete questo articolo non nel 2013 ma in un autunno del futuro – visitatelo. Con una guida, possibilmente, merita.
Superata la salita, e dopo uno sguardo reverente alla Facoltà di Scienze Economiche, Giuridiche e Politiche dove lavoro e che è pertanto il faro dell’azione amministrativa della città, girate a destra e arrivate fino alla Cittadella Universitaria. In mezzo al giardino c’è un’altra Ceiba. Se siete di fretta potete ammirare il panorama di Cagliari verso il Poetto e verso Macchiareddu (che non era nei nostri suggerimenti delle cose da fare almeno una volta nella vita, ma merita), altrimenti tenete presente che avete a portata di mano il Museo Archeologico (cosa da fare numero 12) e la Pinacoteca.
Panorami e tentazioni
A proposito di panorami, a due passi c’è la torre di San Pancrazio: nei nostri suggerimenti c’era quello di salire su quella dell’Elefante (numero 11) ma anche in cima a questa torre si gode un signor panorama. Se siete ancora vivi dopo le scale, naturalmente.
Ancora poco più giù, se siete temporaneamente stufi di Ceiba ma non di alberi potete scendere verso viale Regina Elena fino ai Giardini Pubblici, provare l’emozione di scalare i ficus (cosa da fare numero 18) come facevamo noi da ragazzi, e come hanno cominciato a fare la settimana scorsa le mie nipoti, oppure visitare la collezione Ingrao (cosa da fare numero 17).
Non lasciatevi tentare dalla vicinanza di Castello, del Bastione e di tutto il resto. Vi troverò una scusa un’altra volta. Uscite dall’ingresso posteriore dei Giardini Pubblici, sulla sinistra del palazzotto del museo, superate la chiesetta di San Lorenzo e il posto dove i parenti dei detenuti si mettono a parlare a distanza coi loro familiari e fate viale Buoncammino verso piazza d’Armi.
Via Monte Sabotino, angolo via Trincea dei Razzi
Se scendete lungo via Is Maglias, dopo aver rivolto un pensiero riverente alla necropoli di Tuvixeddu alla fine arrivate all’angolo con via Monte Sabotino. Fatela, fino all’angolo con via Trincea dei Razzi.
Nella piazzetta le Ceiba fanno la loro bella figura. In una zona di Cagliari che spesso passa del tutto inosservata dal punto di vista estetico, anche agli occhi degli stessi cagliaritani, quest’angolo del quartiere è un piccolo tesoro che merita di essere segnalato.
Visto che siete in zona, un salto al Mercato di via Quirra lo potete fare: è vero che nell’elenco delle cose da fare a Cagliari avevamo segnalato il più grande Mercato di San Benedetto (numero 1 della lista), ma il mio banco del pesce di fiducia è proprio in via Quirra (in fondo, vicino alla porta laterale al lato sinistro) e in questo periodo tutti i mercati civici rigurgitano di pesce. Ooops, se è sera il mercato è chiuso, dimenticavo.
Voi invece non dimenticate che questo è periodo di ricci: e una bella pasta ai ricci, per ricompensarvi della scarpinata, ve la meritate (e così chiudete anche col suggerimento numero 4, più o meno).
Buona passeggiata!
ma, dopo questa passeggiata, neanche una foto della Ceiba?
e soprattutto, quanto tempo ci avete messo voi due?
Non ho fatto in tempo, volevo passare in via Monte Sabotino ma non ho fatto in tempo. Magari questo fine settimana correggo l’articolo.
Peraltro il giro è virtuale, non l’ho fatto in una volta sola. A occhio ci vuole una buona mattinata intera (diciamo, dalle nove e arrivare in via Quirra per le 12,30, quando il pesce che avanza lo scontano 😉 )
Probabilmente, comunque, si può prendere come la segnalazione di alcuni punti interessanti di Cagliari, uniti da un pretesto.