Dashiell Hammett e i suoi eroi fragili
Per questa puntata ho scelto Sharp dressed man dei ZZ Top, non perché gli eroi di Dashiell Hammett di cui volevo parlare abbiano i trasporti amorosi di cui parla il testo della canzone e che il video satireggia in maniera fantastica:
ma perché mi piaceva l’idea di confrontare il Continental Op, uno dei principali eroi di Hammett, con l’istinto da killer del seduttore della canzone
When I step out I’m gonna do you in
cioè: «quando metto piede fuori di casa sei già fatta», e quando il Continental Op mette la prua nella tua direzione non c’è più molto da fare, diciamo.
Ho deciso di dedicare una puntata a Dashiell Hammett perché il mio amico Paolo Mascellani mi ha sollecitato, facendomi grandi complimenti per quella su Chandler e chiedendomi di ritornare sull’hard-boiled. Io pensavo che l’argomento fosse sostanzialmente esaurito, lui ha un po’ insistito e devo dire che aveva ragione lui e perciò si guadagna la dedica della puntata (e forse darò anche seguito alla sua altra richiesta, quella di una puntata su Edgar Allan Poe).
È stato molto interessante tornare sui romanzi di Hammett con il particolare angolo visuale del dover cercare qualcosa di diverso da dire che non fosse già stato detto sull’hard-boiled, sulla giungla d’asfalto e gli investigatori privati con l’impermeabile stazzonato: la chiave di lettura del diverso approccio etico alle vicende investigative – come ho provato a descrivere nella puntata – mi si è presentato naturalmente e credo che sia stato anche interessante per gli ascoltatori.
Una cosa che è rimasta fuori dalla puntata, perché è anche fuori dalle mie letture, è il romanzo con protagonista L’uomo ombra, da cui fu tratta una fortunata serie di film che mi piacevano da morire da ragazzino. Crescendo quei gialli mi sono sembrati progressivamente più ingenui, non li ho mai rivisti, non ho mai riletto il romanzo dall’adolescenza e nella puntata ho del tutto trascurato il riferimento: oltretutto è successivo a tutti gli altri romanzi maggiori di Hammett, La chiave di vetro, Il falcone maltese e Raccolto rosso erano già usciti.
È stato con una certa sorpresa, perciò, che preparando il commento qui sul blog alla puntata sul commissario De Vincenzi e leggendo alcune cose su Scerbanenco ho scoperto che in Italia colpì l’approccio realistico proprio de L’uomo ombra e che questo romanzo, che io ricordo del tutto innocuo, fece una forte impressione. È un segnale che il romanzo potrebbe meritare una rilettura e, avendo trascurato di suggerirlo durante la puntata, mi sembra opportuno raccomandarlo almeno qui.
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Sto rileggendo (o leggendo per la prima volta tutto Hammett e mi è venuta la curiosità di riascoltare questa puntata. Ho scoperto con sorpresa che su Red Harvest, che evidentemente non avevo riletto per l’occasione, ho detto delle sciocchezze notevoli, o quanto meno delle imprecisioni non da poco, e alche sul Falcone Maltese c’è un errore, nel senso che a Spade del collega ucciso importa veramente il giusto. Il discorso sulla differenza “etica” fra Hammett e Chandler per il momento regge, ma certo se facessi oggi la puntata sul Continental Op, al netto di una evidente amoralità, direi probabilmente cose diverse.
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