Bustianu e Marcello Fois
Ho dedicato una puntata a Bustianu e ai gialli di ambientazione ottocentesca di Marcello Fois, Sempre caro, Sangue dal cielo e L’altro mondo con qualche esitazione e una sicurezza.
La sicurezza era che il brano musicale scelto per l’intermezzo era uno dei migliori di tutte le puntate:
Fin da quando l’ho sentita, in una delle playlist che girano la notte su Radiopress da quando è fallita (c’è qualcosa di molto cyberpunk in una radio priva di personale che continua a trasmettere musica scelta roboticamente, all’infinito, su una frequenza quasi fantasma) ho deciso che l’avrei portata su Radio Kalaritana, in un modo o nell’altro, e quello più semplice era parlare di gialli ambientati in Sardegna (o scritti da sardi).
Era a questo punto che nascevano le esitazioni: perché ho più di una insofferenza per il personaggio Fois (l’intellettuale Fois, contrapposto all’autore Fois), perché il gioco linguistico – platealmente a traino di Camilleri, che firma l’introduzione di Sempre caro – mi pare a distanza di tempo risultare contemporaneamente molto datato e poco attraente e, infine, perché ricordavo che i primi due romanzi della serie mi erano piaciuti parecchio ma avevo trovato mediocre il terzo (e una veloce rilettura prima della puntata aveva, casomai, tolto qualche tacca al piacere dei primi due).
Se ho deciso alla fine di fare la puntata è stato perché, a parte Ruzäju, mi è sembrato che in una serie di trasmissioni sui gialli fatte da una radio sarda non si potesse parlare delle storie di ambientazione locale, e che il pubblico – il misterioso pubblico di Oggi parliamo di libri, che non si fa mai vivo – meritasse la segnalazione di una serie li libri scritti da sardi e ambientati in Sardegna e, se devo giudicare dai gusti del mitico Pino, ne gradisse la lettura: è vero che sono stati più volte ripubblicati, anche come supplementi dei quotidiani locali, ma una segnalazione in più non fa mai male.
Ho anche ragionato sul fatto che probabilmente la mia crescente idiosincrasia per le tematiche identitarie mi porta a prendere in mano questi libri con un po’ più di diffidenza del dovuto, e quindi mi è sembrato probabile che i libri fossero migliori di come paiono a me; e poi la puntata, come sentirete, forniva l’occasione per riprendere in mano alcune cose accennate in altre occasioni (i gialli di ambientazione storica, per esempio) ed esplorarle, anche se brevemente, rispetto alla situazione italiana: mettere al centro della narrazione un personaggio noto del passato – come usa in Italia – o invece concentrarsi sul periodo, come è più frequente nell’ambiente anglosassone? E siamo coscienti che il gioco sulle lingue regionali è tipico della nostra letteratura? Con queste domande la puntata su Bustianu si mette in continuità con quella su fratello Cadfael e con la successiva, sull’Aristotele della Margaret Doody.
Avrei anche potuto osservare che le storie di Bustianu, nella misura in cui sono l’occasione per Fois di riflettere da una parte sul rapporto fra isola e stato italiano, e dall’altra sul gioco politico del nascente movimento socialista nella Nuoro di fine Ottocento, sono l’ennesima conferma della facilità con cui i gialli, più forse di qualunque altro genere letterario, si prestano a farsi modalità di espressione delle convinzioni politiche e sociali dell’autore – ma direi direttamente, pensando a Chandler o Izzo, “convinzioni etiche”. Il tema mi è sfuggito, nella concitazione del discorso, ma era presente nei miei appunti per la preparazione della puntata.
Infine, mi rimangono un suggerimento e una giustificazione. La giustificazione è questa: non ho citato, fra i gialli ambientati in Sardegna, nessuno di quelli ambientati dopo gli anni ’20. Perché? Il problema è che trovo gli altri gialli dello stesso Fois molto inferiori, non conosco abbastanza Giulio Angioni e Salvatore Niffoi e sono in una fase di incertezza sul valore effettivo dei gialli di Massimo Carlotto con protagonista l’Alligatore, uno dei quali, Il mistero di Mangiabarche, è ambientato a Cagliari: quindi più che rispettivamente sconsigliarli, segnalarli e menzionarli non mi sentivo (non mi sento) di fare.
Il suggerimento invece è di usare l’ottima Sardinia Digital Library, nella quale i tre gialli di Fois con protagonista Bustianu sono comodamente e gratuitamente reperibili in formato .pdf:
Dimenticavo di citare un altro motivo per il quale ho deciso di fare la puntata: quando ero piccolo a casa dei miei nonni c’era una scatoletta, e dentro era conservato religiosamente il cranio di un’aquila, su cui erano scritte delle parole, in un inchiostro molto sbiadito.
«Vedi», mi disse mia nonna, «questa è la calligrafia di Sebastiano Satta, il poeta, e questa è una poesia che ha dedicato a tuo bisnonno, Bardilio Delitala». Da allora, senza avere mai letto una riga di Satta, l’ho sempre considerato un grand’uomo: amico di mio bisnonno, e scriveva poesia sul cranio delle aquile, non poteva essere altrimenti!
E sui noir di Giorgio Todde hai un opinione? Io ne ho letto due (Lo stato delle anime e La matta bestialita’) e li ho trovati discreti.
Li ho suggeriti (con qualche riserva mentale) in trasmissione. De Lo stato delle anime ho un discreto ricordo.