Piazza delle Cinque Noie
Un film imbarazzante e, insomma, abbastanza pessimo.
Gli americani hanno un grande mistero non risolto, è l’omicidio Kennedy, ormai se ne sa quasi tutto e risale agli anni ’60.
Noi abbiamo un’infinità di misteri, della maggior parte non si sa abbastanza e sono dolorosamente vicini a noi nella storia.
Dev’essere (anche) per questi motivi che JFK è un gran film e Piazza delle Cinque Lune un film discretamente schifoso.
Perché Piazza delle Cinque Lune è un film né carne né pesce. Rifiuta la linea del cinema “d’impegno” (che pure ha dato risultati non disprezzabili anche ultimamente, vedi I cento passi) ma ne sposa le finalità. Cerca invece la struttura del film d’azione e del thriller senza accettare, come dovrebbe, di focalizzarsi sull’intreccio e sui personaggi.
Quello che abbiamo, come risultato, sono lunghissime sezioni di info-dumping mascherato da dialogo “incisivo” fra Sutherland e la Rocca, i quali rimasticano pagina per pagina i libri di Flamigni
corredandoli di didascalie a uso dei futuri spettatori stranieri, e questa sarebbe pure la parte migliore; perché quando si esce dalla staticità dei “riassunti Rocca/Sutherland” e prende piede l’indagine,
nulla dei peggiori luoghi comuni ci è risparmiato: dai cattivi che agiscono nell’ombra per intimidire e schiacciare, alle paranoie circa i collaboratori, fino all’attentato con aereo da turismo stile 007. Ma
perché? Ma dove? In un paese come l’Italia, dove per eliminare un giudice che abita da solo in campagna non c’è bisogno di scomodarsi tanto… e poi insoma, tutto l’intreccio non sta in piedi ed è
francamente imbarazzante.
Sprecata la Rocca, fuori luogo Sutherland, ormai l’ombra di se stesso Giannini, che qui fa rivalutare interpretazioni come quella di Hannibal, ed è tutto dire.
Siccome nulla ci deve essere risparmiato, ai titoli di coda abbiamo pure Luca Moro col blues Maledetti voi potenti. Giuro.
Quello che spiace è che la materia su cui è costruito il film è drammaticamente vera. Probabilmente questa, di taglio così internazionale, non era semplicemente la produzione adatta.
Recensito su it.arti.cinema il 19/05/2003.