Nel parlato le virgolette non si vedono
L’altro giorno, a pranzo, dico a mia mamma: «Scusa mamma, non se ti ricordi che molti anni fa, per una cosa che riguardava l’Azione Cattolica», che cosa esattamente è un’altra storia e sarà raccontata un’altra volta, «ti ho chiesto secondo te cosa volesse dire “colto”, e tu mi hai risposto che, per esempio, Giovanni Berlinguer è colto».
»Ah! Beh, è vero: è molto colto».
«Si, ma non è questo il punto. È che stamattina ti ho sentito dire al telefono che eri molto soddisfatta perché il significato di “sinopie” tu lo sapevi e io, che sono coltissimo, invece no. E anche se sono passati trent’anni e sono cresciuto sentirmi paragonare a Giovanni mi fa una certa impressione, quindi forse la tua definizione di “colto” nel frattempo è cambiata».
«Aaah, no, non preoccuparti: era detto in senso ironico…».
«Come, in senso ironico?! Non avevi nessuna inflessione nella voce, nessun tono particolare…».
«Si, ma l’ho detto fra virgolette. Solo che nel parlato ovviamente le virgolette non si vedono. Ma c’erano, ti assicuro».
Lo vedete come mi trattano?