Incursione giapponese a “Oggi parliamo di libri”
Kitchen (Banana Yoshimoto, Feltrinelli 1991)
Per quelle strane coincidenze di cui mi rendo conto solo rivedendo le puntate e alle quali non ho minimamente pensato preparandole Kitchen è incapsulato fra altre due storie d’amore – o storie, in un certo senso, di educazione sentimentale: lo è certamente Emma di cui ho parlato pochi giorni fa e lo è a maggior ragione Canne al vento che metterò in linea nei prossimi giorni.
Questo possibile collegamento però mi è del tutto sfuggito nel periodo in cui ho registrato le puntate e invece mi è venuto in mente solo adesso. Non so peraltro cosa ne sarebbe venuto fuori se mi fossi spinto ad esplorarlo: dopotutto sono tre libri diversissimi e i contatti a prima vista fra Emma Woodhouse, Sakurai Mikage e le donne della famiglia Pintor non sono abbondanti. A occhio direi che si poteva imbastire un discorso sul come nei romanzi sentimentali e nelle storie d’amore il progresso dei personaggi e la risoluzione della vicenda richieda da parte loro la comprensione e l’accettazione – talvolta il piegarsi – a delle regole del gioco esterne, che spesso non dipendono dalla qualità della relazione ma dalle convenzioni sociali (in questo senso più che di educazione sentimentale spesso si dovrebbe parlare di indottrinamento) ma tutto sommato secondo me non c’era troppa trippa per gatti.
Credo che il motivo principale per il quale ho fatto la puntata nel modo in cui l’ho fatta, invece, risieda nel fatto che Mikage è un personaggio che, soprattutto, mi è simpatica, esattamente come la Caterina di De Gregori.
Penso che questa simpatia – o tenerezza – per Mikage abbia determinato il tono retrospettivo della puntata, e di conseguenza un susseguirsi di pensieri che mi ha portato a riprendere alcune riflessioni sui romanzi generazionali che avevo già imbastito nella puntata su Io non ho paura e su quella linea a esplorare un po’ l’importanza che la cultura orientale, in particolare giappnese, ha avuto nell’immaginario popolare occidentale negli anni ’80 e ’90. Tutto sommato, anche se non dovrei essere io a dirlo, ne è uscita una puntata interessante, anche se forse non ho dato alla vicenda in sé narrata da Kitchen l’importanza che avrebbe meritato, essendomi concentrato su elementi magari apparentemente di contorno. D’altra parte come sapete nella lettura ognuno trova nei romanzi cose diverse, come il famoso scriba della Bibbia, che estrae dal suo tesoro cose antiche e cose nuove.