«Camminiamo»
Ieri arrivo a Cagliari dall’aereoporto veramente tardi.
Alla fermata dell’autobus c’è un gruppo di ragazzini, età da scuola superiore, cinque maschi e due femmine.
Con delusione scopriamo che l’ultimo autobus è già andato via. Le due ragazzine sclerano: «Capperi, capperi! Questa è la notte che mia mamma commette atti contronatura su di me!» (va bene, in realtà sono più esplicite).
I ragazzi provano a calmarle. «Tu non capisci! Dovevo tornare entro le 23 e io gli ho detto che la mamma di Claudia mi accompagnava. Non sarò a casa prima delle 23.30. Mia mamma è già arrabbiata con me. Sono finita».
Con molta calma i ragazzi hanno chiamato un taxi col cellulare, si sono assicurati che le ragazze avessero abbastanza soldi per pagarlo, ce le hanno caricate e le hanno guardate partire.
Poi si guardano e uno fa: «E noi a casa come ci torniamo?». «Camminiamo». E partono.
Poi si fermano, parlottano un po’, poi vengono verso di me e mi fanno: «Signore, guardi che l’autobus non passa più. Non stia qui ad aspettare per nulla, mi raccomando».
Sono andato via. Ho avuto paura che si offrissero di scortarmi a casa perché anziano.
Facebook informa che l’episodio è del 18 febbraio 2012