Re e regine che piangono
Ho messo adesso in linea la puntata di Oggi parliamo di libri dedicata al canto XXIII dell’Odissea, quello in cui dopo la strage dei Proci Ulisse e Penelope finalmente si riconoscono (si erano già visti prima, ma Ulisse non si era svelato).
Anche se non l’ho detto in trasmissione la puntata si collega idealmente ad altre in cui ho fatto notare che in alcune famose storie d’amore è la donna che ha il merito di rimanere fedele al sogno di una felicità comune: come Agnes in David Copperfield o, in una dimensione addirittura eroica, Honorata nel Corsaro Nero. Penelope si iscrive senz’altro in questa categoria, considerato che Ulisse una serie di avventure, come sappiamo, durante il suo peregrinare se le concede; non enfatizzerei il punto e Ulisse non è un volgare seduttore itinerante, ma è incontrovertibile che i requisiti di fedeltà si declinino in maniera molto diversa fra i due sposi.
Durante la puntata ho scelto, come avrete sentito, un taglio particolare sul quale mi sono un po’ incartato: nel riascolto sono disturbato dalle ripetizioni di concetti e anche in maniera insistita di parole (quel materiale che ritorna ossessivamente), ma il vero difetto della puntata è che sono andato un po’ lungo e non ho avuto il tempo, come avrei voluto, di seguire passo passo il colloquio fra Penelope ed Ulisse, che è un capolavoro di indagine psicologica da parte di Omero e un gran pezzo di patetismo – detto in senso buono. Il tempo scadeva e mi sono dovuto salvare con quella notazione sullo scoppiare in pianto di entrambi: una resa magistrale dello scioglimento liberatorio di una tensione di decenni e un bel momento di umanità, ma avrei voluto dire magari qualcosa di più.
D’altra parte non posso, alla fin fine, che invitare a recuperare le mie carenze espositive con la lettura diretta, come ho detto anche in trasmissione: Omero è respingente se si segue la linea scolastica della lettura continua dall’inizio alla fine ma si presta molto di più a letture per stralci, per le quali la difficoltà è forse che non si sa bene dove andare a cominciare e quale pezzo prendere. In questo caso il lavoro di decidere quale pezzo estrapolare l’ho già fatto io per voi (scusate la battuta) e credo che possiate andare a colpo sicuro.
Un’ultima nota riguarda la scelta del brano musicale: io volevo Kiss kiss di Tarkan Şımarık, per nessun motivo particolare se non che aveva un’aria mediterranea allegra che mi piaceva. Purtroppo non siamo riusciti a recuperarla e quindi abbiamo trasmesso la versione di Holly Valance (ci sono migliaia di versioni diverse di Kiss kiss). Qui vi ripropongo la versione di Tarkan.