L’autore e il suo pubblico
Come molti altri ho seguito per diversi anni il blog a fumetti di Eriadan: è stata per me, come per molti altri, una lettura mattutina piacevole, appena acceso il computer, un modo per iniziare la giornata col sorriso in compagnia delle avventure quotidiane di un’altra famiglia, quella di Eriadan, cioè Paolo, Federica, le figlie e Maya.
A me peraltro quella che piaceva di più era Zirconia, la gatta scienziata.
Ho usato i verbi al passato perché il 5 novembre scorso Eriadan ha annunciato che, per problemi personali, sospendeva le pubblicazioni.
Ho tenuto Eriadan in home page all’accensione del PC, ma solo qualche giorno fa ho trovato il tempo di leggere i commenti all’articolo con cui veniva annunciata la pausa. Sono una testimonianza molto toccante dell’affetto dei lettori, del loro preoccuparsi per un autore che per la maggior parte non credo abbiano mai conosciuto direttamente, il segno di un rapporto ovviamente a distanza ma molto stretto. Ne scelgo uno per tutti che esprime bene i sentimenti comuni
e uno di quasi due mesi dopo che dimostra come col passare del tempo e il perdurare dell’interruzione la preoccupazione dei lettori non si sia spenta, ma sia al contrario aumentata, fino a un commovente (ho già usato questa parola?) desiderio di aiutare, di essere comunque vicini, di riannodare i fili
La cosa mi ha molto colpito, non solo perché rifletteva sentimenti che erano anche i miei, ma soprattutto perché una relazione tanto forte non può che far pensare.
Nonostante occasionali litigate di epiche proporzioni il mondo dei fumetti è di solito abbastanza coeso ed esprime una solidarietà di fondo che anche i lettori percepiscono, e questo può essere parte della spiegazione. E certo Paolo è fra quegli autori che si è meritato una stima generale per la disponibilità mostrata alle fiere, per la cura amichevole dei rapporti coi lettori, la cortesia. E naturalmente è sempre stato bravo e spiritoso, e questo genera ulteriore benevolenza, però non credo spieghi tutto.
Un altro pezzo della spiegazione, naturalmente, riguarda lo specifico contenuto delle storie. Raccontare episodi quotidiani della vita di una famiglia crea certamente molta immedesimazione. Paolo Aldighieri mette in scena personaggi reali, la sua vera famiglia e non figure immaginarie, che quindi diventano familiari ai lettori: pensare che possa essere successo qualcosa alle bambine, per esempio, per forza preoccupa, dopo che praticamente ne hai seguito la crescita giorno per giorno da quando sono nate, e questo vale per uno qualunque dei personaggi delle strisce.
Credo però che ci sia ancora un altro pezzo di spiegazione, che rende questa storia molto tipica dei giorni nostri: ed è il fatto che segnala come possano crearsi rapporti molto forti e indubitabilmente autentici sulla rete.
Frequento spesso ambienti o cattolici o di sinistra nei quali si percepisce una certa disistima per le relazioni che si intrattengono sulla rete. Io ho diversi amici ai quali sono molto affezionato che non ho mai visto di persona, e altri che vedo pochissimo ma che frequento pochissimo fuori della rete. Quando lo racconto percepisco spesso la diffidenza, come a dire: «ci sarà una bella differenza» (magari non in faccia, ma ci sarà qualcuno che penserà: «esci, fatti una vita»). Non parliamo della retorica sulla “vuota” realtà virtuale, sulla indeterminatezza della rete, eccetera.
Non sono mica cose vere. E il sincero affetto dei lettori nei confronti di Eriadan, Paolo Aldighieri in carne e ossa, non un generico “autore delle strisce” evanescente, è lì a dimostrarlo.
C’è amore sulla rete.
P.S. Non avrei raccontato questa storia se il 25 gennaio Eriadan non ci avesse almeno parzialmente rassicurato
La tempesta è passata. Mi sono sentito molto sollevato. Come per un amico.
Paolo “eriadan” disegna in modo superbo, è spiritoso, è molto umano, sempre corretto e gentile d’animo, fa riflettere e sorridere, mettendo in luce le piccole e grandi cose di tutti i giorni. Ho letto e riletto tutte le sue strisce fin dall’inizio: è come se fosse un parente, un amico a cui si vuole bene. Inutile dire che ne sento la mancanza e che mi piacerebbe sapere che stanno tutti bene, nonostante ci abbia rassicurato che la “bufera” è passata, il suo silenzio ci continua a preoccupare.
oggi il sito è disattivato… non c’è più… e questo non è bello 🙁
il sito è webcomics.it e non si son perse le strisce di eriadan!
grazie, almeno questo non si è perso…
uno che si vantava di avere questo e quello. cavoli suoi.
Mah, Simona, non mi pare che Paolo/Eriadan si sia mai “vantato”. Grazie del contributo, comunque.
Dura la vita dei frustrati, eh?
Non litigate…
Pingback: Ringraziamenti annuali (i soliti, ma sinceri) | La casa di Roberto
Pingback: Gli Irochesi e Casapound – La casa di Roberto